I “Vesperanza” ad Amatrice: la mia esperienza
L’esperienza del viaggio ad Amatrice con i “Vesperanza” è stata di gran lunga la più bella che abbia mai vissuto nella mia, seppur breve, carriera Vespistica.
Tutto iniziò nell’estate 2017, quando Luciano Grassi (ideatore dell’evento), mi parlò di questo progetto e mi chiese di creare la grafica della fascia. Da quel giorno fu tutta un crescendo di procedure, intoppi, difficoltà varie per organizzare quello che poi si è dimostrato un bellissimo evento che ha portato circa 5’500 euro ai terremotati amatriciani.
LEGGI ANCHE: “Una toppa, un cuore per Amatrice” la storia in breve
Inizia l’avventura!
In questo articolo mi limiterò a raccontarvi i tre giorni del viaggio ad Amatrice. Una tre giorni cominciata il 28 aprile con la partenza (in auto purtroppo, con il furgone che trasportava la mia Vespa e quella di un amico al seguito) verso Bastia Umbra (PG), all’Hotel Santa Lucia dove ho pernottato.
Dopo aver preso le chiavi della camera e sistemato i bagagli, ho tirato giù la Vespa dal furgone e sono andato insieme agli altri Vespisti a Santa Maria degli Angeli (PG). Circa 200 vespisti si sono riuniti nella grande piazza antistante alla Basilica per “la cerimonia di apertura” dell’evento. Li ci sono stati i saluti e le foto di rito, in più io ho avuto il piacere di scambiare la mia fascia con il Vespa Club Rorschach (Svizzera) ed il Vespa Club Alessandria.
Nel corso della giornata abbiamo ricevuto la benedizione di un simpaticissimo frate francescano. In seguito siamo partiti per un giro turistico dentro il paese di Assisi, invadendo così la Piazza del Comune. Ricevuti i saluti del vicesindaco siamo ripartiti alla volta della Rocca Maggiore, la quale domina Assisi e tutta la vallata sottostante creando così una visuale splendida da togliere il fiato.
La giornata si conclude con la cena al Santa Lucia dove ho avuto una piacevole conversazione con Vespisti del Vespa Club Empoli e del Vespa Club San Quirico d’Orcia; dopo la cena una bella doccia e subito a letto.
La giornata principale: Domenica
Domenica 29 era il giorno fatidico, Amatrice aspettava i “Vesperanza”, aspettava noi!
Il ritrovo era fissato nella piazza della Basilica di Santa Maria degli Angeli, da li siamo partiti per la strada che ci avrebbe portato fino ad Amatrice. Una strada veramente stupenda, soprattutto nel tratto dei Monti Sibillini ma piena di insidie, l’asfalto in alcuni tratti versava in condizioni orribili e addirittura in alcuni punti la carreggiata era invasa dal fango.
La prima fermata della Carovana è stata a Norcia, si sono iniziati a vedere i segni di quello spaventoso sisma: molte case erano crollate o pesantemente compromesse dalla forte scossa, addirittura anche il cimitero era crollato, il terremoto non rispetta neanche i morti. Comunque dopo un lentissimo e complicato rifornimento di benzina (pensate a quasi 200 Vespa contemporaneamente ad un distributore) siamo ripartiti.
Durante il viaggio, sia in loc. Pallottini sia quando siamo arrivati ad Amatrice si sono aggiunti altri Vespisti fino ad arrivare a più di 500 Vespa che hanno invaso un’Amatrice devastata dal terremoto del 25 Agosto 2016.
Finalmente Amatrice!
Appena arrivato ad Amatrice è stata un’escalation continua di emozioni: dall’angoscia nel vedere le case polverizzate alla gioia di vedere le persone del posto applaudire e festeggiare il nostro arrivo. Le immagini trasmesse in tv non rendono l’idea di quello che realmente è il paese di Amatrice, credo che un bombardamento avrebbe fatto meno danni di quelli che sono stati causati dal terremoto. A occhio non c’è un fabbricato agibile, i pochi che sono rimasti in piedi hanno comunque imponenti danni strutturali. Per non parlare delle case che si affacciavano sul Corso “Umberto I”: polverizzate.
Parcheggiate le Vespa nel nuovo polo scolastico donato dalla regione Trentino Alto Adige, abbiamo consegnato l’assegno della beneficenza alla Vicesindaco di Amatrice, la quale ci ha consegnato una lettera di ringraziamento del Sindaco Sergio Pirozzi, il quale era impegnato in altri impegni ma che comunque successivamente è venuto da noi a salutarci di persona.
L’amatriciana: un piatto leggendario
Finalmente però arriva il momento che aspettavo da mesi e mesi, il pranzo a base di “Amatriciana”! Ce l’hanno servita sia in versione originale sia in versione “rossa”, un piatto incredibilmente buono che da solo ha valso tutte le insidie del viaggio. Da li ho capito perchè Amatrice è famosa in tutto il Mondo.
Dopo una breve passeggiata per le vie del paese siamo ripartiti per tornare verso l’hotel e li avvenne l’inspiegabile: il gruppo era sparito, eravamo rimasti in 4 vespisti gli altri erano andati per altre strade. Dopo una decina di km nei quali viaggiavo “ad orientamento” (e non stavo nemmeno sbagliando) per nostra fortuna abbiamo incrociato le staffette della “GS Capannolese” che con un grande spirito di collaborazione ci hanno scortato fino a Bastia Umbra, dove siamo arrivati verso le 8 di sera, completando così un viaggio di 320km percorsi in una sola giornata.
Il rientro a casa
Lunedì 30 siamo partiti, ancora in Vespa, per tornare fino a casa. Un viaggio pieno di inconvenienti non dovuti da me ma che mi hanno fatto tornare a casa con ben 5 ore in ritardo rispetto alla tabella di marcia. 10 ore di viaggio. altri 310km percorsi con la mia Vespa che stoicamente non ha dato nessun tipo di problema, facendomi trascorrere tre giorni d’avventura spettacolari. 650km percorsi in totale, che rimarranno impressi nella mia mente per tutto il resto dei miei giorni.
Alla fine della giornata, totalmente distrutto, prendo la macchina e faccio altri 30km per andare dalla mia ragazza a Pisa… C’est l’amour.