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“Vespa patrimonio culturale italiano” – Petizione online

Far diventare la Vespa patrimonio culturale italiano; questa è la nuova missione del Vespa Club d’Italia.

Al grido dello slogan: “Vogliamo che la Vespa venga riconosciuta dallo Stato italiano come profonda espressione della storia, cultura e arte del nostro Paese per tutto quello che ha raccontato e significato in oltre settantacinque anni di storia”; il Consigliere Roberto Donati, in accordo con il Direttivo, ha lanciato una petizione online destinata a tutti i Vespisti in giro per il Mondo.

Un grido di aiuto per un mito assoluto, la Vespa, che ha mosso milioni di persone. Questo perché la libertà che Vespa dona è messa in pericolo dalle mosse scellerate fatte dall’Unione Europea (e non solo) in nome di una falsa idea ecologista.

Infatti, con la petizione, si chiede al Governo Italiano di dare alla Vespa lo “status” di patrimonio culturale. Questo la “libererebbe” da tutte quelle limitazioni che possono arrivare dalle leggi in materia di una dubbia “transizione ecologica” (e già rabbrividisco).

Sarebbe una giusta gratificazione e ricompensa alla gloriosa storia di Vespa. Un mezzo di trasporto che ha rivoluzionato la mobilità mondiale, facendo spostare, viaggiare e sognare milioni di persone.

Vespa ha vissuto aiutandoci nel lavoro, nello svago, nel fare nuove conoscenze ed intraprendere rapporti con le persone. Dobbiamo lottare per far si che la nostra Passione venga preservata, Vespa se lo merita.

Questo il link alla petizione lanciata dal Vespa Club d’Italia: www.vespapatrimonioculturale.it

Firmare è molto semplice: basta inserire nome, cognome, città di residenza e un indirizzo mail. Alla stessa mail arriverà un link da cliccare per confermare la firma. Fatto questo siamo pronti ed abbiamo contribuito alla causa.

Grazie a chi firmerà, viva la Vespa!

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Matteo Becuzzi

Ciao, sono un ragazzo di 28 anni con una passione sfrenata per i motori, in particolare per la Vespa, mia compagna di avventure dal 2012. Ho anche un debole per la Ferrari, ma questa è un'altra storia...