Vespa e Panda: due miti a confronto
“Cosa c’entra la Vespa con la Fiat Panda?” Credo sia questa la frase che vi verrà in mente non appena leggerete il titolo di questo articolo.
Si, lo so, forse era più azzeccato un confronto con la prima 500; anche lei come la Vespa ha messo in moto l’Italia nei primi anni dopo la guerra.
Ma andiamo con ordine.
Com’è nata la Panda?
La Panda nasce nel 1980 dalla sapiente matita di Giorgetto Giugiaro; con le sue linee semplicissime e squadrate Giugiaro era riuscito a dare vita ad un’auto piccola all’esterno ma enorme all’interno grazie anche al suo stile “spartano” con un vano portaoggetti fatto da un semplice “telo” piegato a conchiglia ed un cruscotto fatto da un parallelepipedo di plastica appoggiato sulla lamiera. La prima serie era spinta da un piccolo motore bicilindrico raffreddato ad aria che erogava 30cv (da qui il nome “Panda 30”), oppure un 4 cilindri da 45cv; entrambi molto “attenti” alla benzina. Tutti questi fattori davano vita all’utilitaria per eccellenza, un auto per tutte le tasche.
Fin da subito fu vista come un’auto innovativa, adatta alla città ma non solo e guidabile da chiunque: dal ragazzo di 18 anni neopatentato alla signora di 80 anni che la usava per fare la spesa. Nel mezzo tante generazioni di persone che fin da subito iniziarono ad usarla sia per lavoro sia per divertimento grazie alla sua versatilità.
Dentro ci si poteva anche dormire! I suoi “sedili” (virgolettato perché erano più simili a sdraio da mare che a dei sedili) potevano essere completamente stesi così per dar vita ad un “letto matrimoniale”; questo particolare conquistò i ragazzi più giovani che così potevano “evadere” da casa per fare le loro prime esperienze. Tante persone sono state concepite sui sedili di una Panda…
Mitico lo spot pubblicitario della Panda dove si vedono i tanti utilizzi dell’utilitaria torinese.
C’era anche una versione 4×4 che conquistò chiunque grazie alla sua incredibile capacità di arrampicarsi ovunque lasciando indietro tanti altri veicoli creati appositamente per il fuoristrada.
Si ma, la Vespa?
Già con questo le analogie sono tante: la Vespa, coma la Panda, appena uscita sul mercato, conquistò il cuore di tutti; in un Italia ancora distrutta dalla guerra con questa piccola due ruote gli italiani potevano mettersi in moto per lavorare ma anche per una gita fuori porta in tranquillità, così da lasciarsi alle spalle il “buio” della guerra.
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Come la Panda, la Vespa, era alla portata di persone di tutte le età e di tutti i portafogli, anzi, ancora di più della Panda! Dal ragazzino di 14 anni sulla prima Vespa 50 alla persona più adulta su un’elegantissima GS.
Con l’uscita della Vespa PX, lo scooter di Pontedera, si scopre ancora di più un “mulo da viaggio”; altro fattore in comune con la quattro ruote di casa Fiat.
Due miti longevi
Vespa con i suoi 75 anni di storia continua ad essere un oggetto “di culto” per tantissime persone; lo scooter che non è uno scooter: è una Vespa! Con le sue forme e la sua semplicità continua ancora a “stregare” anche i più giovani che sognano la “Special” appena compiuti 14 anni.
La Panda di anni ne ha “solo” 41 ma ancora la “prima serie” accompagna persone di tutte le età per gli utilizzi più disparati; cominciano a vedersi i veri appassionati che cercano i modelli più rari come la mitica Panda 4×4 “Sisley” la quale fa tutt’oggi “strage di cuori” e la sua quotazione sul mercato si alza ogni giorno di più.
Entrambi sono diventati dei simboli di italianità nel Mondo ed io, sinceramente, ne sono orgoglioso.
Crediti Foto Panda 30: newsauto.it