Sul Passo della Cisa in Vespa
Luglio 2021, un’uscita programmata settimane prima e tanto voluta dopo mesi di clausura: in Vespa sul Passo della Cisa!
L’idea
Il viaggio sul Passo della Cisa è stato organizzato da alcuni ragazzi del Vespa Club Valdera (dove sono tesserato) e da alcuni membri dei Monkeys di Parma; l’obbiettivo era proprio quello di trovarsi sul Passo che segna il confine tra le Regioni Toscana ed Emilia Romagna come una sorta di “gemellaggio” fra i due club.
Arrivavamo da un periodo di chiusura totale con le varie zone “arancioni” e “rosse” che ci hanno accompagnato nella prima metà dello scorso anno, la voglia di prendere la Vespa e macinare km era davvero incontenibile!
Partenza!
Il viaggio partiva dalla sede del Vespa Club Valdera a Ponsacco (PI) dove trovai altri 5 Vespisti che furono miei “compagni di strada”; dopo il buongiorno mettemmo subito le ruote in direzione di Pisa passando dalla strada che costeggia il Monte Serra.
Arrivati a Pisa ci immettemmo sulla Statale Aurelia: ci attendeva un “rettilineo infinito” fino a Sarzana (SP), passando da Viareggio (LU), Massa e Carrara. Ma forse, come diceva la pubblicità: “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”…
Finalmente ci si diverte!
Dopo circa 90 noiosissimi km (ed un rabbocco di miscela) arrivammo a Sarzana, ai piedi della SS68: la strada del Passo della Cisa!
Un brevissimo salto in Liguria ci portava all’inizio della “scalata” verso gli Appennini “Tosco-Emiliani”, una “scalata” che inizia costeggiando uno dei fiumi più belli d’Italia: il “Magra”. Questo fiume ci ha accompagnato per un lungo tratto di strada riportandoci in Toscana per poi passare da Aulla (MS) e lasciarci a Pontremoli (MS); l’ultimo paese prima del Passo della Cisa.
Subito dopo la strada cambiò di colpo, quasi inaspettatamente: inizia a salire, iniziano i primi tornanti prima pochi e poi in rapida successione; la strada saliva insieme al gusto ed alla voglia di guidare la PX su quell’asfalto “giocando” fra la 3° e la 2° marcia, raramente riuscivo a mettere la 4° tanta era la ripidità.
I limiti del 125cc originale li sentivo tutti ma comunque il classicissimo “sorriso ebete” comparve subito sul mio volto dietro al casco, quel sorriso spontaneo che sempre accompagna il puro divertimento di guidare su una strada che non lascia spazio all’errore ma regala curve e scorci sul paesaggio pazzeschi. 16km di quella guida che, pur essendo sverniciato da ogni lato da moto ben più potenti della Vespa, ti da l’idea di volare sull’asfalto!
Ecco la Cisa!
Subito dopo una curva in contropendenza, quasi “apparve” il Passo della Cisa; un luogo meta di decine di motociclisti e Vespisti che ogni weekend si mettono in sella alla conquista dei passi di montagna. Per chi va su due ruote un passo di montagna è sacro e la Cisa non è da meno, anzi, questo Passo è uno dei più importanti degli Appennini!
Dopo aver attaccato al cartello del Passo l’adesivo del blog, mi rendo conto che ero letteralmente circondato da moto di ogni genere: stradali, naked, custom, touring… veramente tantissimi motociclisti in quella domenica di luglio!
Intanto arrivarono anche i ragazzi del Monkeys di Parma, scortati da un Vespista del nostro Club ma che veniva “dall’altra parte”: da Milano! Per lui il Passo della Cisa è come il tratto che dalla cucina va al salotto di casa.
Dopo il classico rituale di “scambio fascia” arrivò l’ora di pranzo ed io mi feci prendere dalla voglia di esplorare il Passo, soprattutto la chiesetta posta in alto dalla quale si ha una vista bellissima che spazia su decine di km quadrati; da qua si domina il Passo “alto” e quello “basso”, infatti proprio sotto a dove eravamo passa la galleria autostradale della La Spezia – Parma.
Ritorno a casa
Dopo una mezza idea “pazza” di scendere dal lato Parma e tornare a casa passando dal “Passo delle Radici”, decidemmo di tornare a casa dalla stessa strada dell’andata; così si chiuse una giornata splendida passata in un’atmosfera che mancava come l’ossigeno: quella degli appassionati di due ruote. I passi di montagna sono mete obbligatorie per chi ama viaggiare in sella e veramente consiglio a tutti di percorrerli il più possibile!
Vi lascio qua sotto il “Vespa Vlog” di quel viaggio!