Si può restaurare una targa d’epoca?
“Si può restaurare una targa?”
Chi si è cimentato in un restauro di un mezzo d’epoca, con targa originale, si sarà fatto questa domanda: lasciare la vecchia targa originale magari rovinata o farla nuova da delle ditte specializzate?
La risposta arriva da Rodolfo Ruggieri, classe ’96, da sempre appassionato di auto e motori in generale: restaurare una targa originale si può!
Parlami di te
Mi chiamo Rodolfo, abito nella provincia leccese, precisamente a Nardò. Circuito “Porsche” a parte, non è esattamente il posto migliore in cui coltivare questa passione: qui le auto non si “respirano” come a Bologna o Modena, qui la passione freme, ma ben nascosta agli occhi dei più; a parte i soliti collezionisti annoiati, pochi ne apprezzano il valore.
La passione nasce da mio padre: il tempo a nostra disposizione è stato poco, ma è stato il mio più grande maestro, è stato lui a darmi l’imprinting. La prima “automobilina” che mi ha comprato, o la prima volta che mi ha messo su un’auto e mi ha detto di “sentirla col sedere”.
Così ho fatto con l’Alfasud: mi sono sentito vivo davvero, per la prima volta, dopo un sacco di tempo: la mia migliore amica, il prolungamento di ogni parte del mio corpo, il mio cavallo di ferro, io Zorro, lei Tempesta.
A me le auto non piacciono, sono proprio condannato.
Ma è una dolce condanna.
Qual’è il principio del restauro, secondo te?
Vorrei far entrare nella testa della gente il concetto che in un catorcio non c’è solo ruggine, c’è molto di più: c’è bellezza da riportare alla luce.
Daremmo mai fuoco alla “Primavera” del Botticelli perché troppo vecchia?
Perché lo facciamo con le auto, allora? Non rappresentano forse una parte fondamentale della nostra storia?
Vorrei salvarle tutte, so che è una guerra persa in partenza, ma ci provo lo stesso per quello che posso.
Lavorare su quell’Alfasud, spingerla fuori dal garage, mi ha ridato vita, mentre io la ridavo a lei.
Da lì, non sono più riuscito a fermarmi: per me è diventato negli anni un obiettivo salvare le auto d’epoca (dal 2015 al 2020 ho recuperato e salvato dalla demolizione 23 auto) e, con loro, le proprie targhe: un pezzo unico, nessuna uguale all’altra.
Quindi si può restaurare una targa
Certo! Restaurare targhe è una passione nata quasi per gioco: forse perché sono un perfezionista, mi da fastidio vedere un’auto perfetta con una targa malridotta. È un patrimonio anche quello, è un pezzo di storia.
Quando ho capito che bastava modellare la plastica, idratarla un po’, “coccolarla”, per farle trovare una nuova luce mi si è aperto “un mondo”.
L’ho fatto solo per me finché un po’ di amici e di “followers” hanno iniziato ad apprezzare il mio operato e iniziavano a chiedermi di restaurare una targa.
Basta prendersene cura: non scendendo nei dettagli, la giusta dose di calore, le giuste “carezze”, e una mano di vernice possono veramente far miracoli.
Chi vuole restaurare una targa dove deve cercarti?
Può cercarmi sulla pagina Instagram @black_lion478 o @sprintgarage80.
La prima è una pagina di “carspotting” dove pubblico tutte le auto d’epoca utilizzando con l’hashtag “#salviamounatarganera” per le auto d’epoca in vendita, ridotte male o abbandonate.
@sprintgarage80 l’ho aperta per far vedere a tutti che non servono milioni di Euro per inseguire le proprie passioni.
Ringrazio Rodolfo per la sua disponibilità e, soprattutto, contattatelo per restaurare una targa d’epoca!
“Quella per le auto d’epoca è una passione che ti viene a cercare.
È un’amore che fa male, che ti fa perdere soldi e che ti fa imprecare; ma è una passione che non muore mai, che ti brucia dentro.
Ti ripaga di tutti i sacrifici quando apri il garage e vedi lì un pezzo di storia. È un testimone che ha viaggiato nel tempo ed è arrivato a te, perché forse ti era destinato. Va oltre le mode: oltre che un segmento di tempo, è qualcosa che vive nel tempo senza morire mai. Più ci impegneremo a preservare ciò che resta della nostra storia, più lo renderemo eterno.”
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