La mia prima volta – F1 a Imola
Intitolare questo articolo “La mia prima volta” non so quanto possa essere giusto. La realtà però è che non trovo le parole per descrivere quello che ha significato per me essere a Imola, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, sabato 23 Aprile 2022. Questa, è stata davvero la mia prima volta, la prima in un autodromo durante un weekend di gara della Formula 1!
Scriverò questo articolo senza fare caso alle “regole del blogger”, sarà come sarà. Voglio cercare di esternare il più possibile quello che ho provato: è un articolo per me, per ricordarmi nel futuro che finalmente ho visto quei bolidi sfrecciare senza il filtro di uno schermo.
Un fulmine a ciel sereno
Per il weekend del 23 e 24 aprile in programma avevo tutt’altro. Dovevo infatti essere presente a Pontedera per il “Vespa Day” insieme a tantissimi altri Vespisti che finalmente, dopo il Covid, sono tornati ad invadere la città della Piaggio.
Invece, nella serata di mercoledì, mi suona il telefono ed all’altro capo c’era Simone, mio cugino: “Matteo, i miei purtroppo non possono venire a Imola, mi avanzano 2 biglietti, venite te e Chiara?”.
“Aspetta che mi siedo”.
Per me andare a vedere la Formula 1 dal vivo era un sogno che avevo da sempre. Un “Mondo dorato” che mi è sempre sembrato così lontano ma che ogni weekend di gara mi tiene incollato alla TV o al telefono. Sono cresciuto con le imprese di Schumy sulla Ferrari, passando dal Mondiale di Kimi e dalle innumerevoli sofferenze sportive degli ultimi anni. Per me la Scuderia è molto più che una religione.
Ovviamente accettiamo, quindi in 2 minuti il programma del weekend stabilito da settimane si stravolge: andiamo a Imola!
Acque Minerali
Vi risparmio il viaggio e la stanza di hotel con il “luminol”, andiamo direttamente alla mattina di sabato. Il taxi ci lascia davanti l’ingresso sul ponte del fiume Santerno, pochi passi e già si vede la torre simbolo dell’Autodromo: la torre con il Cavallino Rampante in cima.
Avevo già il batticuore, ero li a pochi passi da quella linea di asfalto che ha visto tantissima storia del motorsport. Li ci ha camminato Enzo Ferrari su quella che era la pista da lui fortemente voluta, ci hanno vinto grandissimi campioni del passato e purtroppo li ci hanno lasciato Roland Ratzenberger e Ayrton Senna in quel maledetto weekend del primo Maggio 1994.
Ci avviamo verso i nostri posti alla curva delle Acque Minerali passando sotto alla pista per poi immergerci nel parco fino alla tribuna, i primi scalini e già vedevo quella doppia curva verso destra. Il punto più difficile di tutta Imola era sotto i miei occhi. Non riuscivo a crederci e ancora adesso ho qualche difficoltà a farlo.
I primi a scendere in pista sono stati i piloti della Porsche GT Cup. Auto che quando passavano da sotto di noi squarciavano i timpani tanto era forte il rombo che usciva dai mitologici motori “boxer”. Poi è arrivato il turno delle “piccole” Formula 3 con al volante anche Arthur Leclerc (fratello di Charles) e David Schumacher (figlio di Ralf e nipote di Michael). A chiudere la giornata sarebbe stata la Formula 2.
Già con queste sessioni cosiddette di contorno ero al settimo cielo, mancava ancora il pezzo forte.
Il Tamburello
Nella pausa fra la Formula 3 e la Formula 1, siamo andati a rendere omaggio ai due campioni tragicamente scomparsi il 30 aprile ed il 1 maggio 1994: Roland e Ayrton.
Al Tamburello troneggia la statua di Senna, seduto e con una rosa in mano, inoltre fa mostra di se una bandiera austriaca in memoria di Ratzenberger. Dinamiche di incidente totalmente diverse tra loro ma che non lasciarono scampo ai piloti. Da una parte la Williams e dall’altra la Simtek ridotte a rottami.
Non ero ancora nato all’epoca, non ho vissuto l’era di Senna. Ma la sensazione di devozione verso una persona che è stata una leggenda di questo sport ha pervaso anche me. La vista del monumento a lui dedicato mi ha provocato un “tuffo al cuore”; l’unica cosa che sono riuscito a fare è stata stare in religioso silenzio e guardare sia la statua sia le tantissime dediche attaccate alla rete che separa la pista ed il prato.
Lui è ancora li e ci rimarrà, aspettando tutti coloro che vorranno rendergli omaggio.
Senna sempre.
Formula 1
Finalmente la mia prima volta, scendono in pista le Formula 1! Quelle macchine incredibili guidate dai miei idoli erano li a due passi da me, per la prima volta non ero seduto sul divano, ero in pista!
Il primo a passare è stata la Aston Martin di Lance Stroll con il V6 ibrido Mercedes che urlava in salita verso la Variante Alta, poi via via tutti gli altri fino a loro: Charles Leclerc e Carlos Sainz con le F1-75. A stento ho trattenuto le lacrime e mi è uscito solo un “C***o che bello!”
Giù a scattare foto e a cercare di capire i piloti quando stavano facendo un giro veloce giudicando l’entrata, la percorrenza e l’uscita di curva. Cercavo di capire anche come le diverse macchine viaggiavano con le Mercedes e le Williams che parevano in enorme difficoltà sulla seconda delle “Acque Minerali”.
Le seconde prove libere sono passate tanto in fretta che in un attimo eravamo già alla gara “Sprint”: Leclerc con uno scatto incredibile supera Max Verstappen e vola in prima posizione. Imola all’unisono esplose in un boato che ancora a ripensarci ho i brividi che corrono su tutto il corpo.
Anche Carlos è stato autore di una gara “Sprint” stupenda a suon di sorpassi fino alla quarta posizione, ad ogni sorpasso era un boato della “Marea Rossa”.
Purtroppo poi a vincere è stato Max, con un weekend totalmente dominato anche alla domenica. Una gara storta ci sta, va bene così.
E chi se lo scorda più?
Al di là della cronaca della gara, le emozioni che ho provato non so spiegarle ma non me le scorderò mai. Vedere quella macchina rossa a pochi metri da me sfrecciare sull’asfalto, una scena vista migliaia di volte ma sempre da lontano quasi come fosse una realtà di un altro Mondo. Invece era li, io ero li. Quando a fine gara i piloti sono passati lentamente sotto le tribune a salutare i Tifosi hanno salutato anche me! So che è una frase stupida, però chi non ha una passione “lacerante” come questa non può veramente capire.
E’ stata una montagna russa di emozioni, una giornata incredibile.
Grazie
Questo è un articolo “sanguigno”, scritto veramente di getto senza badare alla forma. Sicuramente quando lo rileggerò fra un po’ di tempo mi metterò a ridere per quanto è scritto “male”. Avevo però bisogno di farlo per provare ad esternare la “mia” Imola.
Vorrei ringraziare di cuore Simone, Valeria, Matteo e Davide per averci dato questa opportunità ed aver vissuto insieme a noi questa esperienza. Cugini lontanissimi ma molto più vicini di alcuni parenti stretti.
Grazie!
Forza Ferrari! Aspettando Monza…
LEGGI ANCHE: Grazie Charles – il “mio” GP di Monza 2019
Ah, per la prima volta in un articolo della Formula 1, le foto sono state scattate da me… pazzesco.