L’aeroporto di Pontedera della Piaggio
Sapevate che Piaggio aveva l’aeroporto di Pontedera? Più che un aeroporto era una semplice pista di decollo e di atterraggio utilizzata da Enrico Piaggio nei suoi spostamenti ed anche per i collaudi dei mezzi aerei che Piaggio produceva fino al periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi questa pista non esiste più, al suo posto sorge la nuova Area Industriale della città di Pontedera; ma partiamo dall’inizio di questa storia.
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Un po’ di storia
L’aeroporto di Pontedera venne alla luce nel 1913, come aeroscalo, per essere utilizzato dai dirigibili che pattugliavano le coste della Toscana e delle isole davanti ad essa (Isola d’Elba e Corsica) nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Insieme alla pista aveva sede un enorme hangar ed una casermetta per il controllo dei voli e per gli alloggi del personale impiegato; la scelta cadde su Pontedera per la sua zona strategica data la sua vicinanza al mare e la ferrovia Pisa – Firenze che passa proprio da li, infatti un binario fu deviato proprio verso l’aeroporto.
Dopo la Prima Guerra Mondiale l’aeroporto ospitò delle tratte “turistiche” per raccogliere fondi da devolvere alle famiglie pontederesi che avevano subito perdite durante il conflitto.
L’aeroporto di Pontedera fu il punto di partenza del dirigibile protagonista del “raid” del 1925 Pontedera – Barcellona, inoltre fu “la casa” del dirigibile “NORGE” il quale compì la spedizione al Polo Nord nel 1926.
Piano piano però il dirigibile perse d’importanza e nel 1928, dopo l’incidente avvenuto vicino alla pista del dirigibile “ITALIA”, tutto l’impianto venne trasformato da aeroscalo ad aeroporto; inoltre fu allungata la pista, in terra battuta, per renderla fruibile agli aerei nella fase sia di decollo sia di atterraggio.
L’arrivo di Piaggio
Consapevole della posizione strategica della città, anche Piaggio nei primi del 1920 stabilì la sua azienda a Pontedera. Li si mise a fabbricare aerei poi affidati alla Regia Aeronautica Italiana per la Seconda Guerra Mondiale. La pista serviva per i test ed i collaudi.
Proprio durante il secondo conflitto la pista venne utilizzata un po’ da tutti, prima dall’aviazione italiana, poi da quella tedesca. Infine, dopo pesantissimi bombardamenti che colpirono la pista insieme alla fabbrica Piaggio e la città di Pontedera tutta, dall’aviazione americana che la ristrutturò completamente asfaltandola.
Dopo la guerra, Piaggio iniziò a produrre la nostra amata Vespa abbandonando la fabbricazione di velivoli. L’aeroporto di Pontedera trovò utilità solo per gli spostamenti di Piaggio e dei dirigenti dell’azienda. Alla pista si affiancò un piccolo circuito di collaudo; la fabbrica inglobò i fabbricati attigui all’aeroporto.
Nei primi 2000 anche la vecchia pista dell’aeroporto venne smantellata per far posto all’odierna Zona Industriale di Pontedera.
Di “lei” ne è rimasto solo un piccolo triangolino di asfalto visibile a fianco di “Viale Africa” (vedi foto copertina dell’articolo).
Due strade sono intitolate “Via Hangar” e “Via dell’Aeroporto” ricordando l’aeroporto; Nella foto qui sopra potete vedere la sovrapposizione dell’area dell’aeroporto di Pontedera con una foto aerea di fine anni ’80 ed oggi.
Questa è la storia dell’aeroporto di Pontedera, città che ha visto l’evoluzione della mobilità italiana dagli enormi dirigibili alla piccola e funzionale Vespa.
Crediti foto nell’articolo: Prima foto Lions Club Pontedera; Seconda foto sovrapposizione di Foto Aerea Geoscopio Toscana e Google Maps.