In Vespa fra Umbria e Lazio – pt.1
Agosto, si sa, è periodo di ferie, quest’anno io e Chiara abbiamo deciso di andare nella terra di origine della famiglia di mia nonna: in Vespa fra Umbria e Lazio, più precisamente fra le Province di Terni e Viterbo. Date prescelte: dall’11 al 15 Agosto.
LEGGI ANCHE: In Vespa fra Toscana ed Umbria – pt.1
- Partenza da Pisa!
- Un “drammatico” errore
- Che la “Cassia” ci accompagni
- Fra Umbria e Lazio arriviamo ad Amelia!
Partenza da Pisa!
In programma c’erano circa 320km di strada; non la più corta possibile ma, secondo me, la più bella. Con la Vespa carica come un mulo, partiamo di primo mattino da Pisa in direzione di Livorno; infatti la prima parte del nostro itinerario prevedeva di passare dalla strada panoramica di “Calafuria” per gustarci la brezza mattutina del mare, per poi attraversare Castiglioncello, Rosignano Solvay, Vada ed arrivare a fino Cecina per imboccare la Statale 68 in direzione di Siena.
A parte la Vespa che rimaneva leggermente accelerata, per colpa mia che non avevo spinto bene indietro la leva dell’aria, i primi km scorrono via lisci. Passare dalla bellissima strada di “Calafuria” al mattino presto d’estate regala una visuale unica sul mare e non solo: I tre “grandi vecchi” della strada il Castel Boccale, la Torre di Calafuria, e il Castel Sonnino sono li da centinaia di anni a osservare chi passa sotto di loro.
Arrivati a Cecina imbocchiamo la Statale 68 in direzione di Siena; fermandoci a Guardistallo (PI) per salutare il buon Sandro Pellegrini dello staff de “La Temeraria” che ci regala due braccialetti e due bandane dell’evento. Omaggio che sia io che Chiara abbiamo apprezziato molto.
Un “drammatico” errore
Ripartiamo da Guardistallo riprendendo la stessa strada per arrivare alla prima sosta di questo viaggio: Saline di Volterra. Ci fermiamo al bar che è meta di chiunque passi da li in sella ad una due ruote data la sua posizione fenomenale cioè a fianco di un distributore di benzina.
Davanti ad un’ottima fetta di crostata ed un cappuccino, faccio mente locale della seconda parte del viaggio. Dobbiamo proseguire su questa strada fino a Colle di Val d’Elsa passando da Volterra, attraversate Colle e prendere la direzione di Monteriggioni (“Assassin’s Creed vibes” ogni volta) per poi attraversare il “Pian del Lago” nel senese e congiungerci con la Statale 2 “Cassia”. Semplice.
E invece no: arrivati a Colle di Val d’Elsa, “imbrogliato” da una cartellonistica di cantiere, sbaglio l’incrocio e prendo per Casole d’Elsa. Praticamente tornando indietro. Me ne accorgo drammaticamente tardi ed ormai non conveniva tornare sui nostri passi; valuto che dobbiamo fare circa 20km in più e continuo a viaggiare tuffandomi nella Val di Merse dopo aver oltrepassato Casole d’Elsa, la caratteristica Colonna di Montarrenti ed altre piccole frazioni. Almeno la strada era spettacolare quindi potrebbe esserne valsa la pena. Percorriamo la Statale 223 per poi deviare sulle colline che dividono la Val di Merse con la Val d’Arbia e, finalmente, trovare la “Cassia”.
Che la “Cassia” ci accompagni
Il nostro primo giorno in Vespa fra Umbria e Lazio continua sulla “Cassia” dove troviamo, poco dopo Buonconvento (SI), una tranquilla area di sosta dove ci riposiamo un’oretta e pranziamo.
Ripartiti, ci dirigiamo verso la bellissima Val d’Orcia; zona che tutto il Mondo ci invidia e che è una delle tante zone che fanno da cartolina alla nostra strepitosa Toscana. Fra un filare di cipresso e l’altro, la strada scorre tranquilla sotto le ruote della “sempreverde” PX. In poco tempo ci troviamo ai piedi del Monte Amiata dove, per una deviazione obbligatoria, lasciamo per qualche km la “Cassia” arrampicandoci sulla strada che porta a Radicofani. Qua, una fontanella posizionata a bordo strada ci ha praticamente salvato la vita: quella domenica faceva un caldo infernale, avevamo quasi finito l’acqua nelle borracce e quel punto acqua ci è sembrata come un’oasi nel deserto.
Raggiungiamo Radicofani, dove nel Rinascimento finiva il Granducato di Toscana ed iniziava lo Stato della Chiesa; scendiamo dall’altro versante e ci ricolleghiamo alla “Cassia”. Dopo pochi km mettiamo le ruote nel Lazio, in località Centeno per poi, poco dopo, arrivare ad Acquapendente. La prima “roccaforte” pontificia.
Fra Umbria e Lazio arriviamo ad Amelia!
Qua inizia la “danza” a cavallo delle due Regioni: dopo pochi km nel Lazio, entriamo in Umbria in loc. Poderetto. Poco dopo, rientriamo nel Lazio in un punto vicino al Lago di Bolsena. Questa danza sulla linea di confine si ripeterà altre tre volte, passando da Bagnoregio e Castiglione in Teverina fino a Stazione di Castiglione dove rientriamo per l’ennesima volta in Umbria dove stavolta rimaniamo. Teniamo la destra idrografica del Tevere fino ad Alviano dove iniziamo ad arrampicarci sui colli che sovrastano la valle del Tevere; passiamo dentro alcuni borghi meravigliosi dove in alcuni casi degli anziani ci guardavano sorridendo ricevendo così un colpettino di clacson da parte nostra. In effetti due ragazzi in sella da una PX carica come un mulo suscita simpatia.
Poco dopo arriviamo ad Amelia, dove facciamo spesa e finalmente ci riposiamo nel nostro appartamento. Non male come primo giorno!
A presto con la seconda parte!