Grazie Charles – il “mio” GP di Monza
Domenica 8 settembre 2019, è stato un giorno pazzesco: la Ferrari, con Charles Leclerc, ha vinto il Gran Premio d’Italia di Formula 1 a Monza. Io ho visto la gara in diretta nell’Auditorium “Enzo Ferrari” a Maranello, dove la gloriosa Scuderia ha sede. In questo articolo proverò a raccontarvi le incredibili sensazioni provate in quell’ora e mezzo di gara, una missione quasi impossibile.
All’inizio ero titubante; ne valeva davvero la pena farsi 400km, fra andata e ritorno, per andare a vedere una gara in un teatro? D’altronde il GP d’Italia sarebbe stato trasmesso in diretta anche sulla tv in chiaro, avrei potuto guardare le due Ferrari guidate da Charles Leclerc e Sebastian Vettel comodamente da casa.
Mi sono lasciato convincere, avrei fatto una visita al Museo Ferrari, un giro nel paese e poi sarei andato all’auditorium insieme alla grande “Famiglia Ferrari” per tifare la squadra.
Un viaggio “tranquillo”
La mattina, io e la mia ragazza, siamo partiti di buon’ora alla volta di Maranello; per tutto il viaggio il mantra era “Non succede, ma se succede…”, dopotutto non vinciamo a Monza dal 2010, la macchina vola sui rettilinei ci sono possibilità, anche se le Mercedes non staranno li a guardare. In mezzo a tutti questi ragionamenti, fra Aglio e Roncobilaccio sulla A1 “Panoramica” un nubifragio ci ha presi in pieno facendoci viaggiare con una visibilità minore di 10 metri “E se a Monza piovesse? No eh… una gara bagnata no!“.
Una mattina al museo
Dopo due ore di viaggio, parcheggiata la macchina vicino al Museo Ferrari, ci siamo concessi un giro per Maranello, subito si notava l’atmosfera strana che si respirava nel paese: un’atmosfera carica di tensione e di attesa per l’imminente Gran Premio, non un GP qualunque ma quello di casa, quello di Monza.
Prima di pranzo era d’obbligo una visita al Museo Ferrari, dove si assapora tutta la storia del “Cavallino Rampante”: dalla Nascita per mano del fondatore Enzo Ferrari a Modena fino ai giorni nostri, in mezzo centinaia di successi Mondiali.
La più spettacolare è sicuramente la “Sala delle Vittorie” con le monoposto più iconiche disposte a ventaglio e una parete piena di trofei vinti.
La Gara
Ma arriviamo al momento clou della giornata: la gara.
(da qui, per far rendere al meglio la cronaca della gara, parlerò al presente)
Con l’auditorium gremito si inizia a sentire la voce di Carlo Vanzini che riesce sempre a trovare le parole giuste per introdurre alla gara con la solita “Thunderstruck” degli AC/DC a fare da colonna sonora, tutta la platea iniziava a sentire l’ansia in maniera davvero pesante con l’adrenalina che man mano saliva all’accorciarsi del tempo rimanente prima del semaforo verde.
Momento che alla fine è arrivato, tutte le monoposto erano schierate sulla griglia di partenza ad aspettare una cosa sola: il verde, segnale universale del via.
Partiti!
I semafori rossi si sono accesi uno dopo l’altro fino al momento dello spegnimento e il via del Gran Premio d’Italia! Charles con la Ferrari che partiva dalla “pole position” scatta bene, Seb con la seconda Ferrari, quarta, è partito un po peggio trovandosi dietro alla Renault di Nico Hulkenberg. Le Mercedes erano li, secondo Hamilton e terzo Bottas, a caccia di quella “Rossa” che li davanti faceva da preda provando a scappare.
Nel frattempo Sebastian sorpassa la Renault tornando quarto e mettendosi alla rincorsa della “Freccia d’Argento” di Bottas, fino al sesto giro quando alla “Variante Ascari” commette un errore tanto stupido quanto drammatico: perde la macchina che finisce in testacoda, preso dalla foga prova a tornare subito in pista per perdere meno terreno possibile, troppa fretta causa guai, infatti tocca con l’ala anteriore la Racing Point di Stroll che carambola fuori pista in testacoda. Un’errore che ha distrutto la gara di Vettel piombato ultimissimo anche per via della giusta penalità ricevuta per quel folle rientro in pista. La Ferrari si è ritrovata con una sola macchina, quella di Leclerc, contro le due Mercedes.
Come se non bastasse la tensione continua a salire, Leclerc corre senza commettere errori ma Hamilton rimane sempre dietro, attaccato a meno di un secondo; il potente motore Ferrari ha aiutato tanto Charles sui lunghi rettilinei del circuito brianzolo.
Ogni volta che Lewis apre il DRS io mi accorgo di non respirare tanta è la tensione, in sala si alternano momenti di assoluto silenzio, applausi scroscianti ad ogni decimo di secondo guadagnato dal monegasco ed un senso incontrollato di paura.
“Il Valzer dei Pit-Stop”
Arrivano i primi “pit-stop”, fra i primi tre si ferma Hamilton montando gomme medie per provare il così detto “undercut”(cioè cambiare le gomme prima dell’avversario sfruttandole al massimo per girare più forte e passargli davanti al momento del suo “pit-stop”).
Poco dopo è il momento di Charles: entra nella corsia dei box, inserisce il limitatore di velocità e si ferma, i meccanici alzano la macchina cambiano le gomme e la ributtano giù, Charles riparte.
Il tempo che passa dall’ingresso della corsia dei box all’uscita sembra non scorrere mai, Hamilton sta arrivando, sempre più vicino. La “Rossa” esce, è davanti! Un lavoro incredibile dei meccanici ha permesso alla Ferrari di rimanere davanti alla Mercedes, il tutto accompagnato da grida di gioia e applausi della platea dell’auditorium.
In ogni caso la gara non è finita, mancano ancora tanti giri alla bandiera a scacchi.
Tutta la gara continua così, con Charles che tiene a bada Hamilton a poco meno di un secondo di distanza, anche con manovre al limite della correttezza. Leclerc vuole quella vittoria, li davanti a tutti i Tifosi Ferrari.
Verso la fine della gara i pneumatici di Hamilton cedono, non è più possibile reggere quel ritmo forsennato imposto dalla Ferrari; Lewis, dopo un lungo alla “Prima Variante”, lascia il posto a Bottas che non impensierisce mai seriamente Charles.
Esplode la gioia: “A Casa nostra!”
Al giro 53 cala la bandiera a scacchi; Charles Leclerc vince il Gran Premio di Monza! “A CASA NOSTRA!!” tuona Carlo Vanzini. La festa esplode a Maranello, tutti con le bandiere al vento, tutti veramente tutti ad esultare per questa splendida, meravigliosa e cercata vittoria nel GP di casa.
Tutta la mia tensione, in un attimo, svanisce lasciando il posto ad un’enorme felicità nel vedermi anche circondato da persone che hanno la mia stessa grande passione per questa splendida Scuderia; mi avvolgo nella bandiera Ferrari che mi ero portato da casa (e tenuta ben nascosta per scaramanzia) e ci avviamo anche noi per fare festa in giro per il paese di Maranello.
Grazie Charles per queste emozioni.
Forza Ferrari sempre.