L’ho fatta grossa
L’ho fatta grossa. Una di quelle cose che danno una svolta al modo di pensare e di vedere, in questo caso, la mia passione. Una decisione che mi “ribolliva in pancia” da mesi per non dire anni, spinto anche dalla voglia di sperimentare il viaggio in altri modi oltre che dalla necessità di “coccolare” quanto più possibile, alleggerendola dal carico dei km percorsi, quella che è per me come una sorella maggiore: la gloriosa PX. Classe 1981, assolutamente conservata e prima vernice; si merita un occhio di riguardo in più.
Ho comprato una moto.
- Una scelta difficile
- Arriva il PK!
- Quindi… l’ho fatta grossa
Una scelta difficile
Se vi ricordate, quasi due anni fa, pubblicai un articolo chiamato “La filosofia di Viaggiare in Vespa”; un testo dove provavo a spiegare che per me, viaggiare in Vespa, non è solo viaggiare con la Vespa ma è proprio una modalità di “viaggio lento” che puoi fare con qualsiasi mezzo cercando di godere del paesaggio e dei profumi che solo un viaggio fatto lentamente e fuori dalle autostrade sa regalare.
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Però io sono un Vespista, non mi ci vedo in sella ad una due ruote che non sia uscita dalle porte della Piaggio di Pontedera! Quindi è stato un periodo lunghissimo di ragionamenti, di ricerca, di studio…
L’idea era quella di trovare un’altra PX delle ultime prodotte e “customizzarla” per viaggiare, con quante più comodità possibili, pensando soprattutto a chi viaggia dietro, che in Vespa è la persona che “soffre” di più. Peccato però che il totale della spesa da sostenere era veramente molto alto: le quotazioni stanno andando sempre più su, forse troppo. Anzi, sicuramente troppo.
La moto mi avrebbe potuto dare la possibilità di saltare in sella, accendere e partire. Senza spendere un euro in più rispetto all’acquisto. La passione è passione ma, purtroppo, bisogna guardarci anche in tasca certe volte…
Arriva il PK!
Il ritrovamento del PK50XL abbandonato da anni in un ripostiglio mi aveva dato una chance in più: restaurarlo per darlo a Chiara e andare ognuno con la sua Vespa. Sarebbe stato un modo per preservare la PX dal macinare km su km in doppio più i bagagli.
L’abbiamo portato a casa, “coccolato”, risistemato e ad oggi risulta pronto all’uso pur essendo meccanicamente tutto originale. Dovrò montare un gruppo termico migliore per renderlo più utilizzabile fuori dal perimetro del paese.
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Questa scelta, però, si è rivelata pian piano sempre più difficile a causa dell’insicurezza di Chiara che, non avendo nessuna esperienza nella guida di una due ruote, non è tranquilla di affrontare un viaggio lungo guidando il Vespino. L’esperienza si fa, è vero, ma col tempo; la soluzione ci serve a breve.
Quindi… l’ho fatta grossa
Per qualsiasi cosa, ad un certo punto, si arriva ad un bivio. Si arriva a quel momento dove è imperativo fare una scelta che poi, col tempo, si vedrà se sarà giusta oppure sbagliata. Si mettono tutti i fattori sulla bilancia e si giudica qual è il piatto più pesante.
Rimanere con entrambi i piedi nell’ambiente Vespa avrebbe voluto dire comprare una “nuova” PX, un modello di fine anni ’90 inizio 2000; con una spesa iniziale di 3’500 € circa. Poi avrei dovuto aggiungerci le varie modifiche da fare per renderla perfetta per viaggiare (motore, ciclistica, sella, ecc…) aggiungendo di fatto minimo altri 500 € alla spesa iniziale. Troppo. Certo, oggi avere una Vespa in mano è come avere un assegno in tasca viste le quotazioni che salgono ogni giorno in maniera totalmente insensata. Ma di Vespa ne ho già due in mano. Comprare una nuovissima GTS? totalmente fuori budget per le mie tasche.
Mettere “il piede in due staffe” mi è sembrata la soluzione migliore; comprare una moto avrebbe voluto dire sostenere una spesa iniziale decisamente più bassa per un mezzo al 99% già pronto per viaggiare. Questo significa che la spesa per rendere il mezzo perfetto risulta molto bassa. Inoltre allargherei i miei “orizzonti” conoscendo nuove persone e sperimentando un’esperienza di guida totalmente nuova e diversa. Sempre però mantenendo la mia fede incrollabile nel gusto del “viaggio lento”. Dovevo solo aspettare la giusta occasione.
Occasione che è arrivata a Pistoia, in una concessionaria che proponeva in vendita una Kawasaki KLE500 del 2004.
La mia KLE.
L’ho fatta grossa? Forse si, ma credo di no. Auguri a me, alla KLE e ai tanti km che farò in sella di quella che è già la mia “little jap”.