La conosci la Vespa?

La negazione dell’innovazione

Negli ultimi anni, nel Mondo Vespista, stiamo assistendo ad un fenomeno di “negazione” dell’innovazione; la nuova generazione tende a preferire le Vespa classica rispetto alle nuove, arrivando quasi ad una sorta di “odio” verso quest’ultime. Ma perché?




1996 – l’inizio della discordia

Dobbiamo tornare all’ormai lontano 1996 quando sul mercato arrivarono le prime Vespa di nuova generazione: le ET2 e ET4. Una rivoluzione della Vespa per com’era conosciuta fino a quel momento: via le marce dentro il variatore di velocità, addirittura la ET4 era spinta da un motore 4 tempi. Eresia!

Qui si inizia ad incrinare il rapporto con i Vespisti e la Vespa, tantissimi rimangono attaccati alla vecchia filosofia ritenendo la Vespa PK l’ultima degna a portare quel nome (ed alcuni si fermano addirittura prima, alla PX).

Da quel modello si susseguono le versioni LX, Primavera e Sprint che seguono il filone delle “smallframe”; Piaggio però da via libera anche ad un progetto ambizioso, “largeframe”: la Vespa da viaggio definitiva; nasce la Vespa GTS!

Una Vespa di grande successo ma che comunque non è mai stata digerita dai “puristi”.

I “puristi” del 2022

Ma quanti anni hanno i “puristi” di oggi? La maggior parte rientra nella fascia d’età dai 15 ai 20 anni e soprattutto ragazzi. Cercando di capire le motivazioni di questo “rifiuto totale” verso le Vespa automatiche, sembra che il punto focale della questione sia la possibilità di personalizzazione.

I giovanissimi con in mano uno Special o un PK non smettono mai di “armeggiare” ai motori, come alla ciclistica; la Vespa è sinonimo di semplicità per cui tutti riescono a metterci le mani sbizzarrendosi con modifiche di ogni tipo. Dando un occhio ai social questo fenomeno è molto chiaro.

Ovviamente il mercato asseconda la richiesta, sul web si trova veramente di tutto in vendita: dai gruppi termici alla più piccola delle guarnizioni, passando anche da varie tipologie di fari o gomme. Questo soprattutto per le “smallframe”.

Aumentando l’età il fenomeno cambia; le Vespa dei “puristi” sono completamente originali come “mamma Piaggio” le ha fatte. Si iniziano a vedere i Vespisti “maturi”: “Viaggio molto, magari in coppia, mi compro una bella 300 GTS. Qua sta il grande successo del Vespone moderno.




Il mio “Vespa pensiero”

La negazione dell’innovazione è un aspetto del Vespismo, a mio parere, intollerabile; navigando sui social è evidente che questo fenomeno è prevalentemente una moda: fa “figo” dire che le nuove Vespa non sono Vespa.

E’ ovvio le Vespa classiche e quelle automatiche sono diverse, però condividono ancora alcuni concetti fondamentali del progetto dell’Ing. D’Ascanio: il telaio a scocca portante, la ruota anteriore a sbalzo, la seduta comoda e le protezioni dallo sporco. L’unica cosa che manca? Le ruote facilmente sostituibili, se si fora un pneumatico senza “gonfia e ripara” si rimane per strada.

La Vespa è, e sarà, sempre la Vespa, con i suoi pregi ed i suoi difetti e la sua bellezza sta nel venire apprezzata da chi la vive che sia modificata, sia originale, sia classica o sia automatica.

Il Mondo va avanti e si innova costantemente ogni giorno, negare questo significa negare l’evidenza dei fatti.

LEGGI ANCHE: Vespa classica o automatica?

Matteo Becuzzi

Ciao, sono un ragazzo di 28 anni con una passione sfrenata per i motori, in particolare per la Vespa, mia compagna di avventure dal 2012. Ho anche un debole per la Ferrari, ma questa è un'altra storia...